Capitolo 3 – Il Viaggio tra i Mondi Perduti
Il varco si richiuse alle sue spalle.
Finnis si ritrovò in un luogo immenso, sospeso tra luce e nebbia.
Una radura infinita.
Tutto intorno a lui, piante da frutto antiche, disposte in file perfette, come se fossero in attesa.
Ogni pianta era diversa: fichi nodosi, melograni lucenti, nespoli, giuggioli, sorbi.
Quando Finnis indossò l’Anello Verde sull’indice, tutte le piante si aprirono.
Tronchi che si spaccavano silenziosi, rivelando passaggi di luce, radici intrecciate, portali vivi.
Ma dove andare?
Provò. Una volta. Due. Cinque.
Ogni pianta lo conduceva in un mondo sbagliato.
Freddo. Muto. Confuso.
Eppure, a ogni salto, provava a pronunciare un nome.
Mont’Or… Nahar… Interamna...
Le mappe iniziavano a tremare leggermente.
Un bagliore. Un sussurro.
Fu allora che vide qualcosa.
Accanto a una pianta di melograno torto, sul terreno, una pietra miliare spezzata.
Ricoperta di muschio.
Su di essa, incisa in un latino antico, c’era una frase:
“Loca olim perdita, iterum nominata, iterum vivent.”
I luoghi un tempo perduti, se nominati di nuovo… vivranno di nuovo.
Finnis sgranò gli occhi.
Era la stessa frase scritta sul bordo delle Mappe.
Capì.
Non bastava entrare a caso.
Doveva nominare un luogo perduto e trovare la pianta che portava proprio lì.
Si fermò.
Appoggiò una mano sul tronco.
E sussurrò:
— Narni.
La pianta tremò. Le foglie si sollevarono.
Il varco interno si illuminò d’ambra.
Il suo cuore accelerò.
Finnis fece un passo. Poi un altro.
E attraversò.
Si risvegliò bagnato, su un sasso liscio.
C’era un fiume. Alberi veri. Terra sotto i piedi.
Non era più tra i mondi. Era sulla Terra.
Ma lui ancora non lo sapeva.
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🔍 Luogo reale ispirato dalla leggenda
Finnis atterra su una riva bagnata, tra sassi e muschi antichi.
Quel fiume esiste davvero: è il Nera, cuore segreto dell’Umbria.
Lì sorgono le Gole del Nera, dove ancora oggi il tempo sembra sospeso.
Oggi è nato un Parco dove poter trascorrere momenti di relax e magari
farsi un bagno refrigerante al fiume